“Concorso esterno in associazione mafiosa”, indagini della DDA reggina su società, politici e ‘ndrangheta

La Dda, ovvero la Direzione Distrettuale Antimafia (denominazione della squadra di magistrati che compongono la "procura distrettuale antimafia") di Reggio Calabria ha coordinato un’inchiesta di cui si sono di recente concluse le indagini preliminari che hanno accertato varie cose su Avr spa, Ase Autostrade service servizi al territorio spa e Hidro geologic line sas da cui derivano accuse a politici e a amministratori delle società e altri provvedimenti.

di Elettra Nicodemi

L’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa segue all’accertamento di stabili rapporti tra imprenditori a lor volta collegati con cosche di ‘ndrangheta e con amministratori pubblici in un contesto di relazioni, di scambio reciproco, finalizzato a assicurare a tutti i protagonisti varie e indebite utilità.

In particolare l’inchiesta ha accertato che l’espansione territoriale di Avr, presente in varie regioni italiane (tra cui Sardegna e Toscana e altre) come vincitrice di appalto e poi gestore delle strade scaturiva proprio dalla permeabilità di alcuni amministratori pubblici agli interessi delle cosche.

Avr è descritta come consonante agli interessi criminali più solidi presenti nel territorio reggino e dunque funzionale ad essi, perciò funzionale al fine di garantire la prosecuzione ed espansione di sistemi di potere che governano il territorio.

Il tribunale di Reggio ha disposto un decreto per l’amministrazione giudiziaria delle prime due (Avr e Ase) e il controllo giudiziario per la terza società sopra nominata (Hidro G.L. sas).

Il decreto è stato eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con il reparto operativo Carabinieri per la tutela ambientale di Roma; inoltre sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 13 indagati, tra cui due appartenenti a Avr spa. -accusati di concorso esterno in associazione mafiosa- e otto amministratori pubblici per avere esercitato indebite pressioni al fine di ottenere l'assunzione di personale segnalato e a altri funzionari per avere posto in essere atti di corruzione per l'esercizio della funzione o per il compimento di atti contrari ai doveri di ufficio allo scopo di agevolare la predetta società nei rapporti con la Pubblica Amministrazione controllante al fine di ricevere indebite utilità.

Italia, 15/06/2020

articolo scritto dalla nostra Giornalista, Dott.ssa Elettra Nicodemi

Capo Redattrice Ufficio Stampa del Partito Unione Nazionale Italiana