Andiamo a votare NO

Una volta indetto il referendum e una volta che si tenga, il risultato sarà determinante in base alla maggioranza dei voti scrutinati, cioè non è previsto un numero minimo di votanti entro il quale si annulli la domanda, insomma la maggioranza qualsiasi essa sia sarà condizione sufficiente per decidere per tutti gli italiani, perciò crediamo convenga andare a votare e sosteniamo per il no, vediamo perché.

Il quesito previsto per le prossime votazioni nazionali referendarie senza un quorum è arrivato a muovere la grande costosa complessa macchina delle votazioni sulla base di un discorso retorico e sostanzialmente tendenzioso, ovvero che tagliare i parlamentari porti a risparmiare. Proviamo a vedere la cosa da un altro punto di vista, ovvero se c’è bisogno di ridurre le spese tagliare la testa a migliaia di cittadini non è una buona soluzione. Il numero dei parlamentari è infatti stato calcolato illo tempore dai padri della Repubblica in base alle esigenze nazionali e ogni parlamentare rappresenta fattualmente un tot numero di italiani. Togliere un tot numero di parlamentari significa tagliare via la voce di un equivalente numero di cittadini. Se si tratta di fare economie sarebbe meglio trovare una strada meno drastica e più ragionevole che non quella di tagliare. Cerchiamo di capire, cambiare il numero di parlamentari è una cosa che intacca in maniera sostanziale l’assetto della Repubblica e per farlo il governo ha bisogno di passare dal tornello delle votazioni, un cancello messo lì appositamente come sistema di sicurezza da parte dei padri fondatori della Repubblica; perciò cerchiamo di prenderci le nostre responsabilità civili, andiamo a votare domenica 20 c.m. e votiamo no.

 

Italia, 09/09/2020

articolo scritto dalla nostra Giornalista, Dott.ssa Elettra Nicodemi

Capo Redattrice Ufficio Stampa Presidenza del Partito Unione Nazionale Italiana