Diritto di parola come cittadini e come Partito regolarmente registrato al Ministero degli interni

Anche noi pensavamo di aver diritto di parola. Però, nel tempo passato e, per molti versi, ancora oggi, questo diritto viene limitato se non silenziato da quel pensiero unico che, per via di una legge non scritta, tacita tutti coloro che hanno un pensiero diverso. La supremazia del pensiero unico, come già successo nel corso della storia dell'umanità, ha ucciso la dignità umana. Rimangono inutili il ricordo del GIORNO DELLA MEMORIA, se poi l'uomo moderno non trova giovamento dagli errori del passato. Proprio nel pensiero unico e nel fanatismo che il mondo ha dovuto subire un OLOCAUSTO DI PROPORZIONI IMMANI. La guerra o le guerre non creano vinti o vincitori, tutti e due sono vittima della stessa tragedia: la morte del pensiero e dell'umanità. Molte volte ci dimentichiamo di chi soffre, e spesse volte è il nostro vicino che soffre però, ci focalizziamo su altro, pensiamo di salvare il mondo quando poi il nostro prossimo muore, di fame o di freddo. Qui nasce un sentimento che si chiama indifferenza. Una malattia che produce più disastri di quel che pensiamo. Per questo, prendiamo a prestito le parole scritte da Bertold Brecht.

PRIMA DI TUTTO VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI, E FUI CONTENTO PERCHE' RUBACCHIAVANO. POI VENNERO A PRENDERE GLI EBREI, E STETTI ZITTO PERCHE' MI STAVANO ANTIPATICI. POI VENNERO A PRENDERE GLI OMOSESSUALI, E FUI SOLLEVATO, PERCHE' MI ERANO FASTIDIOSI. POI VENNERO A PRENDERE I COMUNISTI, ED IO NON DISSI NIENTE PERCHE' NON ERO COMUNISTA. UN GIORNO VENNERO A PRENDERE ME, E NON C'ERA RIMASTO NESSUNO A PROTESTARE.

Queste parole ci dovrebbero far riflettere molto. Uccidere il pensiero altrui etichettandolo con vari nomignoli serve solo al pensiero unico che, forse, non ha tutte le ragioni che vuol far credere. L'elemento portante di una democrazia emancipata si chiama controversia e cioè: il dialogo. Solone osava dire che chi uccide la controversia commette un crimine contro l'umanità. Voltaire osava dire: " Non sono d'accordo con quello che dici, ma darei la mia vita perché tu possa dirlo." A fronte di tutto ciò, coloro che tentano di esprimere un'idea diversa vengono sistematicamente zittiti. Questa non è democrazia e neppure libertà di pensiero, cosa sancita dalla nostra Costituzione.
In Italia abbiamo sei milioni di persone in povertà assoluta ed altri cinque milioni in povertà relativa ma, nessuno, dei politicanti che osano presentarsi nei salotti televisivi hanno il coraggio di esprimere idee concrete per risolvere il problema sempre più crescente. Il tribunale di Milano ha condannato una ditta che fornisce servizi di security in quanto, la paga data era incostituzionale, anche se questa rispettava un contratto di lavoro firmato dai sindacati generali dal governo in carica in quel momento e dalle associazioni di categoria degli imprenditori. La paga è stata ritenuta indegna in quanto non rispetta l'articolo 36 della nostra costituzione. La colpa non è totalmente della ditta in appalto, qui c'è anche la colpa dell'appaltatore che sicuramente ha appaltato il servizio ad una tariffa indecente. L'appaltatore in oggetto è una municipalizzata del comune di Milano. Se quella società volesse dare una paga minima di dieci euro all'ora anche se questi sono lordi, il costo per la società sarebbe di venti euro l'ora. Per far sì che l'appalto fosse corretto la tariffa minima dovrebbe essere di almeno venticinque euro ora, in quanto la ditta fornitrice del servizio deve provvedere di tasca sua alle visite mediche, ai corsi di formazione e ad altre incombenze tutte a carico della stessa società fornitrice del servizio. Quando sentiamo alcuni politici facenti parte di questa maggioranza, come quelli delle maggioranze passate che parlano della riduzione del cuneo fiscale, possiamo solo dire che, stanno parlando del sesso degli angeli. Questa riduzione del cuneo fiscale porta nelle tasche dei lavoratori circa, in media, venticinque euro lordi al mese lordi, se questo è risolvere il problema degli stipendi bassi, tutti noi siamo di fronte ad una menzogna colossale. Per il datore di lavoro il costo rimane invariato, quindi: non è una soluzione plausibile ma è, come al solito, l'ennesima notizia bufala.
Nel contempo le aziende chiudono, le P.I. annaspano, gli artigiani sono strozzati da un'eccessiva tassazione. La povertà aumenta, i servizi essenziali per la comunità vengono ridotti se non tagliati vedi: sanità, servizi sociali, sevizi atti alla sicurezza, polizia, carabinieri, finanza ed altro, prevenzione incendi: pompieri e tanti altri. Ebbene, tutti in campagna elettorale promettono, poi alla fine dei conti, le promesse rimangono tali. Anche coloro che oggi sono all'opposizione hanno delle ricette salvifiche, rimane sempre la domanda: perché queste ricette che dispensate oggi non le avete attuate ieri che eravate al governo? Anche coloro che sono attualmente al governo avevano delle ricette salvifiche quando erano all'opposizione ma, purtroppo, in questi cento giorni non abbiamo visto nulla di concreto e reale. Ora, per rimestare le carte, chiedono ai cittadini cinque anni di governo. Se il buon giorno si vede dal mattino, non so come sarà la sera. Rimane sempre il fatto che siamo circondati dal pensiero unico, nulla si può dire, e non si può andare oltre quella siepe o quel muro. L'ostacolo che avete davanti chiamatelo come volete. La realtà dell'ostacolo è il sistema in cui viviamo. Un ostacolo difficile da abbattere. Se non pensiamo ad avere delle idee concrete e fattibili, difficilmente l'Italia riuscirà ad uscire da questo pantano.
Le soluzioni esistono finanche dalla notte dei tempi, basta volerle applicare ma serve una cosa assai più grande: essere consapevoli di aiutare il popolo e, per fare ciò, ci vuole il coraggio della paura, il coraggio di fare certe scelte e la paura delle reazioni, certamente non quelle popolari ma da coloro che comandano veramente e cioè: la Gerontocrazia Finanziaria. Questa forma di governo non si espone mai ma ha alla sua corte molti politici.

Noi del Partito Unione Nazionale Italiana abbiamo la consapevolezza della paura per affrontare certi argomenti, motivo in più per avere il coraggio di esprimere le possibili soluzioni anche se queste sono in rotta di collisione con i cosiddetti poteri forti. Desideriamo non ripetere ciò che abbiamo più volte detto e scritto al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni, Lei, per il ruolo che riveste, avrebbe potuto dare delle risposte diverse a noi le scriviamo e al popolo italiano. Risposte surrogate da dei fatti concreti.
Molte volte, la supponenza della ragione uccide la forza del pensiero. Meditate Gente, meditate.

Mauro Biolcati Segretario Nazionale del Dipartimento Economia e Finanza del Partito Unione Nazionale Italiana.

Cosimo Damiano Cartellino Presidente del Partito Unione Nazionale Italiana
e tutta la dirigenza


www.partitounionenazionaleitaliana.it


pec inviata al Presidente del Consiglio in data 1 febbraio 2023