E' giusto imputare ai gestori delle pompe l'aumento dei prezzi dei carburanti?

pec inoltrata al Presidente del Consiglio dei Ministri

<<
Al Presidente del Consiglio
On. Giorgia Meloni
In merito al comunicato stampa, in allegato, scritto e diffuso da ANGAC Associazione Nazionale Gestori Autonomi Carburanti e da CONFSAL Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, noi del Partito Unione Nazionale Italiana, appoggiamo la nota diffusa come comunicato stampa in quanto, l'aumento dei prezzi dei carburanti non lo si può imputare ai semplici gestori delle pompe di distribuzione. Con il fatto che dal 1 Gennaio 2023 sono decadute le agevolazioni sulle accise, era prevedibile un'impennata dei prezzi, cosa non determinata dagli operatori delle pompe di benzina. Dietro a questa impennata, frutto sicuramente di una speculazione a monte della distribuzione, vedi compagnie, fondi internazionali ed altro, il Governo di conseguenza anche le casse dello Stato, stanno introitando parecchi euro sotto forma di accise e di I.V.A. Denari che nessuno sa dove vanno a finire. Nessun componente del Governo, in pratica, nessun Ministro ha il coraggio di dire al popolo italiano dove questi denari vengono destinati, le somme di cui stiamo parlando sono enormi, solo col reintegro delle accise, senza contare l'I.V.A., si parla di circa 12 miliardi di euro, se dovessimo aggiungere la tassa di valore aggiunto, possiamo, senza smentita alcuna, parlare di una cifra complessiva di circa 22 miliardi di euro. Con l'inflazione crescente, lo Stato sta incassando circa 7,5 miliardi di euro in più al mese grazie all'imposta di valore aggiunto ( I.V.A.) che in un anno solare fanno circa 80 miliardi di euro in extra gettito fiscale. Eppure, quando sentiamo i nostri governanti parlare tramite i vari programmi televisivi, sentiamo le stesse litanie, non ci sono denari a sufficienza per dare sollievo al popolo italiano. Eppure questi denari, agli occhi del popolo, appare entrino nelle casse dello Stato. La domanda che molti cittadini si stanno facendo in questi giorni è: dove vanno a finire questi soldi?
Forse nè noi del Partito Unione Nazionale Italiana né tanto meno gli Amici di Angac e quelli di Confsal avremo una risposta plausibile da parte di Tutti Voi Membri del Consiglio dei Ministri.
Noi ci rivolgiamo a Lei, Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni visto che quando era all'opposizione aveva delle idee chiare e precise in seno al rispetto verso il Popolo Italiano. Sempre Ella, Presidente del Consiglio, in tempi non sospetti, postava dei video dove, giustamente, denunciava delle strutture in merito alle accise applicate sui prodotti petroliferi, oggi, invece, noi del popolo stiamo assistendo, inermi, ad un comportamento contrario ai video da Ella girati. L'esatto contrario di quanto ha affermato nei video postati nel web prima di diventare Presidente.
Questi aumenti considerati dei prodotti petroliferi stanno incidendo in maniera massiccia su tutta la filiera alimentare e non, in specie sui generi di prima necessità. I prezzi salgono così come sale l'inflazione, una condizione non più sostenibile da milioni di italiani che sono la maggior parte. Già ora, possiamo affermare che il potere d'acquisto è sceso di un 20% se poi aggiungiamo la contrazione di salari, possiamo dire che circa 42 milioni di italiani hanno e stanno perdendo un potere d'acquisto pari al 33% per questo motivo nell'ultimo anno e mezzo gli italiani hanno intaccato i loro risparmi per un valore pari a 50 miliardi di euro.
Se oggi i poveri in povertà assoluta sono stimati in circa sei milioni e 5,3 milioni sono in povertà relativa, possiamo dire che le politiche sino ad ora adottate dal Suo Governo non sembrano andare nella giusta direzione politica finanziaria considerando le cifre che lo Stato incassa. L'agenzia delle Entrate tramite l'Agenzia di Riscossione stanno inviando milioni di intimazioni. Molti cittadini che riceveranno queste raccomandate, non saranno in grado di pagare. Il tenore di queste raccomandate è perentorio, se non paghi faremo un'azione forzata, equivale a dire, se non paghi ti riduco in povertà assoluta. Se dovessimo leggere attentamente la Costituzione, possimo dire che il sistema e le leggi ordinarie che lo regolano sono palesamente anti Costituzionali, Lei, Presidente del Consiglio così come tutti i Suoi Ministri, avete giurato sulla Costituzione davanti al Presidente della Repubblica che, Egli Stesso, durante il Suo discorso di fine anno ha detto che il rispetto della Costituzione deve essere una pietra miliare da cui non ci si può scostare. Se questo è rispettare le Costituzione, sorge spontanea una seconda domanda: cosa ci aspetta il futuro? Se il buongiorno è quello che stiamo assistendo?
Se dovete controllare la speculazione sui carburanti, sicuramente dovete guardare a monte della filiera e non a valle. Sicuramente tra i gestori ci saranno dei furbetti ma, come si è visto in alcune verifiche sono una percentuale irrisoria rispetto al problema in essere.
In questa missiva sono state evidenziate diverse incongruenze. Noi del Partito Unione Nazionale Italiana, così come gli Amici di Angac e di Confsal si mettono a disposizione del Suo Esecutivo per dare delle possibili soluzioni rispettose della Costituzione ancor oggi in vigore. Certamente non ci arroghiamo di nessuna verità assoluta e di nessun diritto ma vorremmo essere utili per dare agli Italiani un Futuro Migliore come da Ella, Signora Presidente, sempre sostenuto.

Mauro Biolcati Segretario Nazionale del Dipartimento Economia e Finanza del Partito Unione Nazionale Italiana.

Cosimo Damiano Cartellino Presidente del Partito Unione Nazionale Italiana.

e tutta la Dirigenza

www.partitounionenazionaleitaliana.it
>>



Schermata 2023-01-11 alle 153527png

Schermata 2023-01-11 alle 153552png