L'uomo di buona volontà - seconda parte

L'homo novus non è ancora all'orizzonte, perciò i guasti di questa società sono evidenti.

Capitoli d'approfondimento.

1) A una democrazia reale si è sovrapposta una democrazia formale, dove il sondaggio delle opinioni e il maquillage dei candidati, ampliato dai mass-media, si sostituisce al giudizio ponderato degli elettori che, comunque sia, determinano vittorie e sconfitte. A questa non democrazia, si aggiunge una volontà determinata a far sì, che pochi votino, così che, la vittoria popolare viene sostituita dalla forza delle percentuali, più è bassa l'affluenza al voto, più si esalta la vittoria in percentuale. Così si determina una democrazia formale e non reale.

2) La certezza del diritto è spesso inquinata da dei legislatori incapaci ed insipienti, o peggio, mossi da interessi di parte. Quindi, si diffonde nella società un senso d'ingiustizia molto profondo, che più delle volte non tutela gli interessi di molti cittadini, i quali si trovano disarmati perché colpiti da leggi inique e ingiuste, le quali a sua volta, aumentano le diversità e le povertà, vedi per eccellenza il comparto fiscale. Leggi basate sulla presunzione e non sulla certezza; una condizione che impone sempre più il concetto di sudditanza e non di cittadinanza.

3) L'irrompere del terrorismo su scala planetaria, in nome della fede religiosa, interpretata in chiave di guerra santa contro l'occidente, suscita domande su quali difese attuare. Oltre tutto, alcuni di questi fanatici religiosi, vennero finanziati ed armati da coloro che oggi li vogliono combattere. Questa condizione di allarme terroristico, mette nelle condizioni i possibili salvatori di oggi, di essere l'antidoto del problema, un problema da loro creato ed oggi sfuggito di mano, in quanto, molti di questi terroristi sono persone che hanno studiato nelle migliori università occidentali, quindi, sanno come pensa chi li combatte. Loro, i terroristi religiosi, adottano un linguaggio valoriale, il quale colpisce psicologicamente le menti più deboli e vulnerabili. Difatti, se nell'occidente sviluppato i valori della persona vengono sistematicamente violati, con leggi ed imposizioni inique, lì, nei territori conquistati dai terroristi religiosi, vengono diffuse immagini e notizie di rispetti e di tutela, sempre lì, chi viene condannato ed ucciso, sono coloro che non rispettano le leggi e che violano sistematicamente i dettami religiosi, quindi, anche coloro che combattono i fondamentalisti sono degli infedeli corruttori che devono morire. Ed ecco che con un problema si producono due effetti che hanno il medesimo nome: " PAURA", questa condizione di vita mette in vantaggio chi oggi detiene il vero potere, quello che determina quanto vale una vita e come questa dovrà nel futuro vivere. I numeri prendono il sopravvento sui valori della persona ed il terrorismo, com'era quello politico di un tempo, danno adito e forza ai soliti noti di imporre il loro volere.

Occorre che l'Uomo di Buona Volontà di oggi, abbia una forte motivazione morale,  che sia promotore di quei valori che hanno contribuito alla formazione delle società occidentali. Se un tempo, il rispetto e la parola data erano inviolabili, oggi, con la caduta dei valori della persona, neppure quando si sottoscrive un documento, esiste il rispetto della parola data. La violazione dell'atto è una prassi sistematica; abbiamo col tempo demandato il valore del rispetto alle leggi via via emanate. Col condizionamento burocratico abbiamo stravolto la vita sociale dei paesi. L'esempio eclatante è la Comunità Europea, la quale emana provvedimenti che condizionano la vita dei vari popoli. Molte volte senza la " parola data", ogni provvedimento assunto ed imposto, non serve a nulla, perché, come accade sovente, questo non verrà rispettato.

In un mondo dove si cerca di automatizzare tutto, si ottiene la solitudine dell'uomo, oggi più che mai evidente.

La stessa solitudine del tecnocrate, dove l'uso delle televisioni o delle pratiche di internet, creano una barriera tecnologica che esclude ogni rapporto interpersonale. Questa nuova condizione può sembrare una conquista del progresso, essa sviluppa la capacità di comunicare con il mondo intero ma, allo stesso tempo, recide i legami con il prossimo vicino. Oggi siamo in grado di comunicare con delle persone a migliaia di chilometri di distanza senza muoverci da casa o dall'ufficio. Poi, non siamo in grado di comunicare in maniera interpersonale con il vicino di casa. Anzi, se questo mi rivolge la parola più del dovuto, diventa impertinente, forse non capiamo che anche essa vive il nostro medesimo problema: la solitudine, un dramma che sta uccidendo migliaia di individui. La società di oggi è brava a colmare le distanze ma, nel medesimo istante, non è in grado di dialogare con il proprio vicino.

Un tempo le Chiese, segnavano, con il suono delle loro campane il ritmo del lavoro dell'uomo nei campi e nelle botteghe. Le funzioni religiose permettevano di ritrovarsi e il sagrato era il luogo d'incontro. In quel tempo, non molto remoto, la solidarietà era un luogo comune; aiutarsi nel momento del bisogno era un rafforzamento della comunità tutta. Oggi, il più delle volte, la solidarietà è un affare, un metodo come un altro di fare denaro ed impresa, la vita dell'uomo diventa merce di scambio e numeri da far coincidere con i bilanci dei vari enti nati all'uopo per lo scopo, la materializzazione sostituisce il valore umano.

La mondializzazione divide e non unisce anzi, la frammentazione dei popoli aiuta e alimenta il gioco di chi detiene il potere.

Oggi invece, la frivolezza della vita è un luogo comune, dove la televisione scandisce il ritmo del lavoro e appiattisce la cultura, il gossip produce falsi miti, vediamo l'assopirsi delle coscienze, l'annullamento dell'io nella sua più alta forma; il tutto crea di fatto una società priva di valori etici-morali.

L'idealità dell'Uomo di Buona Volontà, si dovrebbe collocare in uno spazio-tempo preciso, dove la riscoperta o il risveglio dei valori sia un punto di partenza, promuovendo col tempo, l'importanza di essi, suscitando nuovi valori ed interessi in coloro che li hanno dimenticati. Questo non è un obiettivo ambizioso, anzi, si può ritornare all'uomo come essere vivo e pensante e far riscoprire il valore interiore, lo si può rendere partecipe e protagonista, avviando un processo di riappropriazione delle proprie radici e dei propri ideali. La buona volontà non è una filosofia ed una ideologia politica: è un modo d'essere e di porsi nella società civile.

L'Uomo di Buona Volontà è portatore agli altri dei propri principi, di cui è messaggero ma non è: " promotore". ( Coloro che si credono ideologicamente portatori di verità, generano spesso inaccettabili fanatismi).

L'ideologia dell'Uomo di Buona Volontà si fonda sul principio dell'uguaglianza degli uomini. L'Uomo di Buona Volontà opera per se ma, soprattutto per gli altri. L'Uomo di Buona Volontà di oggi, intende parlare un linguaggio comprensibile a tutti, affinché tutti possano avere la possibilità di capire.

Pensare oltre all'Io e dire Noi.

Un lungo processo ha portato all'affermazione del nostro modello di civiltà fra tutte le altre possibili, questo è accaduto nei secoli anche se contornato da mille contraddizioni, molti errori e moltissimi limiti.

Non è un modello d'organizzazione perfetto ma, ha generato un aggregazione sociale e politica che, nel bene o nel male, sia pure con molte riserve si è affermato e forse ha vinto, fatto sta che noi siamo cresciuti in codesto contesto sociale.

Di ciò dobbiamo esserne consapevoli.

Questo sistema ha origini lontane: nasce dall'occidente greco-romano e prima ancora egizio-bebilonese-assiro-sumero, affonda le proprie radici nel cristianesimo, che per alcuni versi ne è stato la linfa vitale, si è fermato nel misticismo medievale e nel razionalismo illuminista, si è consolidato nel mito dell'impero, prima sacro romano e germanico, poi austro-spagnolo ed infine anglosassone. Ha spinto il mondo verso nuovi spazi territoriali ed intellettuali, fino alle rocce dei satelliti di Saturno.

Per l'Uomo di Buona Volontà di oggi, questa è un'eredità molto importante ed impegnativa, se un tempo gli uomini eruditi hanno compiuto scoperte, invenzioni ed altro, tutto nell'interesse dell'uomo inteso come persona vivente e pensante, noi oggi facciamo si che questo non sia stato un lavoro inutile. Molti di questi uomini-scienziati, pur di lasciare qualcosa di positivo ai popoli ad venire, hanno rischiato con la loro vita, l'affermarsi delle scoperte, alcuni sono stati brutalmente uccisi, altri hanno subito menomazioni permanenti, altri ancora hanno lottato per la loro indipendenza ed altri per affermare dei principi d'uguaglianza. Lo spirito che li legava era un filo sottile che mai si è spezzato. Eppure abitavano a migliaia di chilometri di distanza l'uno dall'altro. Senza internet erano in grado di dialogare tra loro con la forza della scienza e coscienza, cosa che oggi a noi manca, perché l'io egoistico ha preso il sopravvento al noi condiviso. Anche allora esistevano le divisioni sociali e accademiche ma, la forza della convinzione e della ragione pendeva positivamente per coloro che desideravano il bene comune. Molti di questi grandi uomini sono morti in povertà ma hanno lasciato a noi molta sapienza e cultura. Una cultura che ancor oggi è principio di studio. Noi oggi siamo in grado di lasciare ai nostri figli un patrimonio simile?

I valori non sono descrivibili: sono aspetti complessi di un insieme di spirito, di opere e di culture: Fanno parte integrante del nostro pensiero e del nostro agire, sono i multiformi aspetti inespressi della nostra vita.

Tutte le persone hanno una comune identità, perché fanno parte dello stesso genere umano.

Per questo, le distinzioni fondate sul sesso o sul colore della pelle sono intellettualmente e giuridicamente inaccettabili.

Se una distinzione è possibile è data da dei processi culturali diversi. Ma tutte le culture sono degne di rispetto e di reciproca accettazione, tranne quelle che violano i fondamentali oramai consolidati della società civile.                       

1) Libertà d'espressione.

2) L'integrità fisica della persona.

3) La tutela della terza età.

4) Il rispetto delle disabilità.

5) Il rispetto della natura.

6) Il rispetto dell'infanzia.

7) Il rispetto del lavoro.

8) Il rispetto della famiglia.

9) Il rispetto della Vita inteso come bene dell'umanità.

10) Il rispetto delle volontà popolari e della democrazia; quella reale.

La persona umana è sacra ed inviolabile.

Ciò non vale solo per i nostri vicini o per la nostra civiltà, vale anche per coloro che hanno idee e culture diverse dalla nostra, tutti hanno ed abbiamo l'obbligo di rispettare i principi sopra enunciati, senza quel rispetto, nessuno ha il potere di imporre la propria volontà ad un altro essere.

La natura è la madre di ogni forma, perciò il suo rispetto è fondamentale. Ciò non vuol dire essere ecologisti integralisti che ingessano di fatto le società, ma usufruire della natura rispettandola, noi ne trarremo dei benefici utili a tutti noi. La natura va trattata con equilibrio e diligenza, così da soddisfare le esigenze a più persone possibili. Se fossimo così intelligenti e premurosi, forse molti disastri sarebbero evitati e, nel contempo, avremmo mantenuto equilibri utili e soddisfacenti. Molte specie viventi non sarebbero estinte e molto probabilmente avrebbero contribuito al miglioramento della nostra Vita.

Gli uomini di buona volontà, cristiani e non, sono e sarebbero una forza molto importante nella vita sociale del nostro tempo, specie in questa fase della società odierna, dove forte è la sete di Dio e della giustizia. Una giustizia equa ed equilibrata, dove il rispetto sia un punto di partenza e non di arrivo.

Ma, molto faticosamente, questi principi si sono fatti strada nella Comunità Internazionale, almeno a partire dalla rivoluzione francese, sino ad arrivare alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, voluti fortemente da una donna di buona volontà, sanciti successivamente dalle Nazioni Unite.

Tutto ciò non significa che questi Diritti siano rispettati; anzi, spesso e volentieri la loro violazione è una prassi costante, sempre giustificata da ragioni politiche, ideologiche e religiose, inserendo non per ultimo il profitto a tutti i costi, una costante che uccide più di un'arma da sparo.

Fine seconda parte.


Mauro Biolcati, Segretario Politico Nazionale del Partito Unione Nazionale Italiana.


Cosimo Damiano Cartellino, Presidente del Partito Unione Nazionale Italiana.       


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